Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.
SALMO: (Sal 1)
Beato l’uomo che confida nel Signore.
SECONDA LETTURA: 2Cor 5,20-6,2
Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina sé stesso?».
Lc 9,22-25.
Oggi, è il primo giovedì di Quaresima. Abbiamo ancora fresche le ceneri che la Chiesa ci poneva ieri sulla fronte, e che ci introducevano in questo tempo santo, che è un percorso di quaranta giorni. Gesù, nel Vangelo ci indica due rotte: la “Via crucis” che Lui ha percorso, ed il nostro cammino, seguendo Lui.
Il Suo sentiero è il “Cammino della croce” e della morte, ma anche quello della Sua glorificazione: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, (…) venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Lc 9,22). Il nostro sentiero, essenzialmente, non è differente da quello di Gesù, e ci indica qual è il modo di seguirLo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me…» (Lc 9,23).
Abbracciato alla Sua Croce, Gesù seguiva la volontà del Padre, noi, caricando la nostra sulle spalle, lo accompagniamo nella Sua “Via Crucis”.
Il cammino di Gesù, viene sintetizzato in tre parole: sofferenza, morte, risurrezione. Il nostro sentiero, viene anch’esso costituito da tre aspetti (due atteggiamenti e l’essenza della vocazione cristiana): negare noi stessi, prendere ogni giorno la croce e accompagnare Gesù.
Se qualcuno non nega sé stesso e non prende la croce, vuole riaffermarsi ed essere sé stesso, vuole «salvare la sua vita», come dice Gesù. Ma, volendo salvarla, la perderà. Invece, chi cerca di non evitare la sofferenza e la croce, per Gesù, salverà la sua vita. È il paradosso di seguire Gesù: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina sé stesso?» (Lc 9,25).