Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

PRIMA LETTURA: 1Cor 8,1b-7.11-13

Ferendo la coscienza debole dei fratelli, voi peccate contro Cristo.

SALMO: (Sal 138) 

Guidami, Signore, per una via di eternità.

«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Lc 6,27-38

Se volete un valido motivo per cui non essere cristiani, Gesù nel Vangelo di oggi ne fa un elenco dettagliato dichiarando apertamente tutta la sconvenienza di chi vuole seguire seriamente il Vangelo:

<<Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro>>.

Finché uno pensa che il Vangelo propaghi la logica dell’amore, si può conservare anche una simpatia di fondo per una richiesta di un vago amore che funziona almeno sul piano teorico. Ma quando arriva a dire che l’amore di cui sta parlando è amore fino alle estreme conseguenze, fino all’amore per i nemici, allora lì comincia una vertigine che ti fa comprendere come il Vangelo non ha nulla a che fare con un buonismo da quattro soldi che non tocca per niente invece il nucleo della libertà più vera di una persona.

Infatti, finché si ama qualcuno per risposta, non si fa nulla di straordinario. Il problema vero sorge quando bisogna amare qualcuno che non solo non ti ama, ma che a volte ti ha anche fatto del male o ti ha fatto soffrire. Come si può amare in simili condizioni? Molto spesso ho riflettuto su questa pagina del Vangelo e l’unica risposta plausibile viene da Gesù stesso e da una miriade di santi che hanno mostrato con la propria vita la possibilità di un amore simile. È un amore che trionfa perché smette di cercare una contropartita.

È un amore a fondo perduto, un amore gratuito, un amore davvero libero perché non nasce da un vago sentimentalismo ma da una scelta di fondo della libertà di ognuno. Non basta, però, la buona volontà e le proprie forze. C’è bisogno dell’aiuto della grazia. Senza la grazia di Dio non si può amare così. Per questo dovremmo sempre domandarci cosa ci fa stare in grazia di Dio, perché è l’unica condizione di un amore così.